La trasferibilità delle competenze di scrittura a mano: dall'alfabeto cirillico a quello latino

Thibault Asselborn, Wafa Johal, Bolat Tleubayev, Zhanel Zhexenova, Pierre Dillenbourg, Catherine McBride, Anara Sandygulova

Quando un bambino scrive, le abilità di scrittura si trasferiscono da un tipo di scrittura all'altro, come nel caso dell'alfabeto latino e cirillico? Le nostre misure di abilità di scrittura sono intrinsecamente legate a un alfabeto, o un bambino che affronta difficoltà di scrittura in un tipo di scrittura sperimenterà difficoltà simili nell'altro tipo di scrittura? Per rispondere a queste domande, a 190 bambini delle classi 1-4 è stato chiesto di copiare un breve testo utilizzando sia l'alfabeto cirillico che quello latino su un tablet digitale.

Un recente cambiamento di normativa in Kazakistan ci ha dato l'opportunità di misurare il trasferimento, poiché l'alfabeto kazako basato sul latino non è ancora stato introdotto. Pertanto, gli alunni della prima elementare hanno avuto un'esperienza di 6 mesi in cirillico, e gli alunni della seconda, terza e quarta elementare hanno avuto rispettivamente 1,5, 2,5 e 3,5 anni di esperienza in cirillico. Questa situazione unica ha creato una situazione quasi sperimentale che ci ha permesso di misurare l'influenza del numero di anni passati a praticare il cirillico sulla qualità della scrittura in alfabeto latino.

I risultati hanno mostrato che alcune delle differenze tra le due scritture erano costanti in tutte le classi. Queste differenze riflettono quindi le differenze intrinseche nella dinamica della scrittura tra i due alfabeti. Per esempio, molte caratteristiche relative alla pressione della penna sul tablet presentano delle differenze. Altre caratteristiche, tuttavia, hanno rivelato differenze decrescenti tra le due scritture nelle diverse classi. Mentre abbiamo trovato che la qualità della scrittura cirillica è aumentata nelle classi dalla prima alla quarta, a causa di una maggiore pratica, abbiamo anche trovato che anche la qualità della scrittura latina è aumentata, nonostante il fatto che tutti gli alunni avessero la stessa assenza di esperienza nella scrittura in latino. Possiamo quindi interpretare questo miglioramento della scrittura latina come un indicatore del trasferimento di precise capacità di controllo motorio dal cirillico al latino.

Questo risultato è particolarmente sorprendente dato che si potrebbe invece ipotizzare un trasferimento negativo, cioè che il controllo delle dita automatizzato per un alfabeto interferisca con quello richiesto per l'altro alfabeto. Un effetto collaterale interessante di questi risultati è che gli algoritmi che abbiamo sviluppato per la diagnosi delle difficoltà di scrittura tra i bambini francofoni potrebbero essere rilevanti per altri alfabeti, aprendo la strada alla creazione di un modello multilingue per la rilevazione delle difficoltà di scrittura.